martedì 28 maggio 2013

Il fuoco come strumento chiave nell'evoluzione umana

La spunto per la scrittura di questo post è venuto dalla lettura del libro "il più grande uomo scimmia del pleistocene", infatti nei capitoli centrali del libro é proprio il fuoco lo strumento chiave nell'evoluzione della famiglia protagonista della storia, e viene menzionato praticamente in ogni pagina.
Il fuoco nel libro viene per caso scoperto grazie alla curiosità di Edward il capo dell' orda il quale, arrampicatosi su di un vulcano, scopre come il fuoco riesca a 'divorare' e a propagarsi sulla boscaglia circostante. Decide quindi di prendere un ramo infuocato e di mostrarlo agli altri componenti della famiglia i quali dopo aver superato le prime riluttanze e paure comprendono l' incredibile potenziale di questo nuovo strumento capace, come gli mostrerà Edward, di scacciare gli orsi da una splendida caverna che avevano sempre desiderato.
Sicuramente gli ominidi conoscevano il fuoco anche prima di acquisire la capacità di controllarlo grazie ai fulmini che si abbattevano sugli alberi e grazie ai vulcani.
Il controllo del fuoco rappresentò però per gli uomini primitivi un punto nodale della loro evoluzione culturale.
Secondo gli archeologi ciò che normalmente viene indicata come scoperta del fuoco si colloca nel Paleolitico inferiore, periodo che va da circa 2.5 milioni a circa 120.000 anni fa.
Fu quindi l' Homo Erectus il primo ominide a mettere 'le mani sul fuoco' e a beneficiare dei suoi vantaggi.
Grazie al fuoco infatti gli uomini poterono proliferare poiché la cottura dei cibi favorì l' assorbimento delle proteine e dei carboidrati cotti. In più la luce del fuoco permise di prolungare le ore di attività degli uomini che prima dovevano necessariamente limitarsi alle ore diurne di luce. Il fuoco però venne anche sfruttato come strumento di difesa e di protezione delle caverne.
Unico problema del fuoco era che gli uomini non sapevano ancora come produrlo e quindi dovevano tenerlo costantemente acceso. Per fare ciò vi erano degli incaricati, il cui ruolo era di fondamentale importanza, per l'enorme rilievo che aveva questo strumento nella comunità.
 
 

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